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Della particolare condizione di 'pluriricercato', prima dai fascisti della RSI e poi dal governo ufficiale, nelle ultime parole del diario, Federzoni ne fa quasi un motivo di orgoglio. "Molto lunga e penosa sarà la 'convalescenza' dell'Italia stremata e sconvolta". Ma, quasi prevedendo i lunghi anni di esilio che lo attendono, scrive che altrettanto lunga sarà "quella di questo povero italiano, che dovrà inevitabilmente scontare, insieme con i propri errori, la disgrazia di essere detestato dagli invasati dell'antifascismo settario non meno che dai malfattori del fascismo estremista: posizione mediana disagevole e pericolosa, ma che potrebbe forse legittimare la sterile illusione di essere stato sempre, sostanzialmente, abbastanza vicino al giusto e al vero". Si tratta di una conclusione ovviamente personale e tendenzialmente autoassolutoria, così come lo erano state molte delle ricostruzioni e delle analisi contenute nei 125 capitoli del diario. Una testimonianza certamente di parte, ma allo stesso tempo un contributo importante per lo studio e la comprensione di un capitolo cruciale della nostra storia. Con saggi di Aldo A. Mola e Aldo G. Ricci.